La dieta chetogenica per il trattamento dell'emicrania
I corpi chetonici stimolati dalla riduzione dei carboidrati aiutano il cervello a combattere le cafelee primarie. Ne parliamo con il Dott. Paolo Favretto, dietologo.
La dieta chetogenica è una vera e propria terapia alimentare, da eseguire sotto controllo medico, che ha dimostrato la sua efficacia, oltre che nella perdita di peso, nel trattamento di numerose patologie metaboliche, endocrinologhe e neurologiche. Tra queste troviamo anche le cefalee e la più temuta di queste: l'emicrania.
Capiamo come, la restrizione dei carboidrati, tipica di questa dieta, modifica la principale fonte di energia che alimenta corpo e cervello e si rivela una strategia terapeutica.
Indice
1 Cos’è l’emicrania?
L’emicrania è una importante malattia sociale, infatti nel mondo il 12% delle persone soffre di emicrania cronica: in Italia sono circa 8 milioni le persone, in prevalenza donne.
L’emicrania non è un mal di testa passeggero, ma una tra le malattie più invalidanti, con alti costi sociali ed economici. L’emicrania cronica è una patologia caratterizzata da dolori alla testa spesso talmente forti da diventare insopportabili.
I sintomi caratteristici dell’emicrania sono:
- dolore unilaterale
- nausea
- vomito
- sensibilità alla luce (fotofobia)
- sensibilità ai rumori (fonofobia)
Purtroppo non c’è un metodo oggettivo/strumentale di diagnosi (come si fa a verificare che uno abbia effettivamente il mal di testa?) e, quindi, è una patologia che sconta anche un mancato riconoscimento a livello sociale.
Quando si può parlare di emicrania cronica?
Per definire un’emicrania “cronica” dobbiamo essere di fronte ad almeno 15 attacchi al mese (per almeno 3 mesi) di emicrania. Si tratta di una condizione clinica molto seria che richiede la prescrizione di terapie polifarmacologiche, ovvero basate sull’uso di molti farmaci diversi, usati sia a scopo profilattico che sintomatico.
Le terapie, a volte, possono risultare anche poco efficaci o del tutto inefficaci, sia per la risposta soggettiva al farmaco sia a causa del fatto che il paziente, nel tempo, può sviluppare una resistenza ai farmaci e quindi il loro effetto sui sintomi dell’emicrania tende progressivamente a ridursi.
Quali sono i rischi dell'emicrania?
L’emicrania è stata associata ad un aumento del rischio a lungo termine di eventi cardiovascolari e cerebrovascolari. Questo effetto è dovuto ad un aumento del rischio di ictus (sia ischemico che emorragico) e infarto del miocardio.
L’emicrania si associa spesso a condizioni metaboliche come:
- obesità
- insulino-resistenza
- diabete
- ipertensione
- bassi valori di colesterolo HDL
Tali condizioni possono spiegare anche il perché dell’aumentato rischio cerebro-cardiovascolare nei soggetti emicranici.
È interessante notare come l’entità della cefalea peggiori all’aggravarsi di tali comorbidità ed evidenzia il ruolo centrale svolto dall’insulino-resistenza nel determinarsi di tale peggioramento.
2 Dieta chetogenica ed emicrania: come funziona
La dieta chetogenica non viene utilizzata solamente per dimagrire. Storicamente nasce addirittura già dai primi del ‘900 come trattamento dell’epilessia e l’applicazione di tale dieta nei pazienti emicranici risale al 1928.
Di recente la letteratura scientifica ha cominciato ad indagare in modo più approfondito il ruolo dei corpi chetonici sul sistema nervoso centrale e il loro utilizzo nella cura di varie malattie neurologiche. Anche se gli studi sono ancora pochi, i risultati sono, però, molto incoraggianti.
Cosa sono i corpi chetonici?
I corpi chetonici sono un carburante per il nostro corpo alternativo al glucosio.
In mancanza di glucosio in modo prolungato, come nella dieta chetogenica, il nostro organismo inizia a sintetizzare i corpi chetonici a partire dai grassi.
Questi corpi chetonici (tra cui il beta-idrossibutirrato, che è quello prodotto in quantità maggiore) hanno una particolarità rispetto al glucosio, ovvero sono più efficienti dal punto di vista energetico.
I corpi chetonici hanno inoltre vari effetti sull’organismo, sono:
- anticonvulsivanti
- neuroregolatori
- antinfiammatori
- antiossidanti
- anoressanti
Come aiutano a liberarsi dal mal di testa o dall'emicrania?
L’esatto meccanismo non è ancora noto. Si sa che i corpi chetonici sono molto più efficienti del glucosio, producono più molecole di ATP (adenosina trifosfato), la molecola che fornisce l'energia necessaria per quasi tutte le forme di lavoro cellulare nel nostro organismo, e hanno un effetto di minor spreco energetico, oltre a ridurre e regolare l’eccitabilità delle cellule del cervello.
Che relazione c'è tra spreco di energia e mal di testa?
Il cervello emicranico viene definito dai neurologi un cervello “sprecone”, che non è capace di usare bene l’energia. I corpi chetonici vanno invece ad ottimizzare i livelli energetici fino a potenziare la sintesi mitocondriale.
Questo è molto importante perché il cervello è un organo che ha elevate richieste energetiche, infatti da solo consuma il 20% delle energie del nostro corpo
3 La dieta chetogenica aiuta a risolvere l’emicrania?
L’emicrania rientra in quelle malattie neurologiche dove si parla di una sregolazione della funzionalità energetica delle cellule cerebrali.
I corpi chetonici hanno un’azione con diversi target e diminuiscono l’eccitazione delle cellule del sistema nervoso centrale (che è una delle componenti del dolore).
L’ipotesi è che, avendo anche maggiore efficienza energetica e stimolando la biogenesi mitocondriale sul cervello che presenta dei deficit in questo tipo di meccanismi, i corpi chetonici possano colmare questo deficit, facendo regredire o scomparire i sintomi dell’emicrania.
Quando usare la dieta chetogenica normocalorica o la VLCKD (Very Low Calorie Ketogenic Diet)?
Quando il paziente emicranico o con cefalea a grappolo:
- necessiti di perdere peso
- abbia una comorbidità di tipo osteoarticolare
- preferisca non assumere farmaci
- in associazione alla comune terapia se poco efficace o per ridurre l’utilizzo di farmaci
La dieta chetogenica può essere un’ottima strategia terapeutica per il trattamento di varie patologie neurologiche (tra cui l’emicrania), per la sindrome metabolica in tutte le sue componenti (obesità, insulino-resistenza, diabete di tipo 2, ipertensione, dislipidemia) e per migliorare il metabolismo energetico neuronale tipico dei soggetti emicranici. Inoltre, è nota anche un’azione antinfiammatoria esercitata dai chetoni.
Paolo Favretto
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