L’incapacità di ottenere e mantenere un’erezione è una delle maggiori problematiche maschili dal punto di vista fisico e psicologico. La disfunzione erettile ha origini da patologie preesistenti e da situazioni di vita che alterano l’equilibrio psichico e relazionale, ma che possono essere superate con l’aiuto medico.
Indice
1 Cos’è la disfunzione erettile: come si manifesta
La disfunzione erettile (ED) è definita come l'incapacità di un uomo di raggiungere o mantenere un'erezione sufficiente per prestazioni sessuali soddisfacenti.
Si stima che in Italia, il 13% degli uomini, ossia circa 3 milioni, siano affetti da una qualche forma di disfunzione erettile, con numeri più alti nei maschi over 50, ma non infrequente anche tra i giovani.
A seconda della causa, l'ED può essere classificata come organica, psicogena o mista.
L'impotenza psicogena è causata da fattori che si nascondono nella psiche del soggetto. In questo caso l’erezione o la penetrazione falliscono a causa di pensieri o sentimenti che bloccano l’erezione e non da patologie fisiche.
Nella forma primaria vi sono fattori che hanno dato origine al disturbo e che si sono verificati durante lo sviluppo psicosessuale dell’individuo: educazione restrittiva, relazioni familiari disturbate, inadeguata informazione sessuale e precoci relazioni sessuali che hanno in qualche modo segnato il paziente.
Tra le forme secondarie, invece, possiamo trovare il tipo coniugale, dovuto alla noia o all’abitudine di un partner di lunga data, quella da disuso causata da astinenza prolungata, da divieto derivata dai sensi di colpa maturati in ambito religioso o a causa di un ambiente socio-familiare restrittivo, da spogliamento nella quale l’erezione è possibile solo se si è vestiti e impossibile in situazioni di nudità, da probabilità con un’erezione che si manifesta solo nella convinzione dell’impossibilità del rapporto sessuale.
L’impotenza organica ha un’origine di natura principalmente fisica dovuta al malfunzionamento dell’apparato cardiovascolare in concomitanza con patologie quali aterosclerosi generalizzata, malattie croniche come diabete mellito di tipo 1 o 2, ipertensione arteriosa primitiva o secondaria, cardiopatia ischemica, cirrosi epatica, insufficienza renale cronica.
2 Le cause della disfunzione erettile
L’impotenza ha molteplici cause che variano in base all’età del soggetto che ne è affetto.
Nella popolazione maschile over 50 le cause sono principalmente fisiche: il progressivo invecchiamento del sistema cardiocircolatorio provoca l’ispessimento delle pareti delle arterie. L’afflusso di sangue è, in questo caso, ridotto e insufficiente a garantire un’erezione.
Ci sono, inoltre, malattie sistemiche e stili di vita che contribuiscono allo sviluppo della patologia:
- diabete
- ipertrofia prostatica
- ipogonadismo
- parodontite
- obesità
- ipotiroidismo
- malattia di La Peyronie
Diabete e senescenza
Due dei più comuni fattori di rischio per ED di natura organica sono il diabete e l’invecchiamento. Gli uomini che soffrono di diabete hanno una probabilità tre volte maggiore di sviluppare delle disfunzioni erettili rispetto agli uomini non diabetici.
Mentre gli uomini di età compresa tra 50 e 90 anni hanno un rischio dieci volte maggiore a causa dell’ipertrofia prostatica benigna, patologia che interessa moltissimi uomini a partire dai 50 anni di età. Infatti, con l’invecchiamento inizia un progressivo graduale aumento di volume della prostata, in maniera del tutto silente fino al manifestarsi di alcuni sintomi che possono interessare fino all’80% della popolazione maschile fra i 70 e gli 80 anni.
Ipogonadismo ad esordio tardivo (LOH)
L’ipogonadismo ad esordio tardivo, conosciuto anche come andropausa è una sindrome biochimica associata all'avanzare dell'età, dovuta alla diminuzione della produzione di testosterone sierico. I sintomi del LOH includono perdita di libido, disfunzione erettile, perdita di massa muscolare, aumento del grasso corporeo, anemia, osteoporosi, umore depresso, diminuzione della vitalità, sudorazione e vampate di calore.
A differenza della menopausa femminile, nel maschio la diminuzione della produzione ormonale è un processo graduale che, però, associato alle patologie dell’invecchiamento può portare sintomi similari.
La Parodontite
La parodontite o piorrea è un’infiammazione delle gengive molto diffusa che colpisce, in vari gradi, il 50% della popolazione. Si tratta di un aumento di flora batterica che dal cavo orale si diffonde nei vasi sanguigni e che potrebbe portare a una situazione di infiammazione sistemica. Il ridotto afflusso di sangue che ne può conseguire andrebbe a diminuire la portata nei corpi cavernosi del pene.
Fumo e obesità
Il fumo è uno dei nemici della salute sessuale nel maschio, infatti il tabagismo provoca la perdita di elasticità delle arterie a causa della formazione di placche che ne irrigidiscono le pareti.
La disfunzione erettile è stata, inoltre, collegata ai fattori di rischio delle malattie coronariche come
- sindrome metabolica
- ipertensione
- obesità
- dislipidemia
Tutte queste patologie si accomunano per la diminuzione del flusso sanguigno che influisce sulla stabilità dell’erezione.
Ipotiroidismo
L'ipotiroidismo o tiroidite di Hashimoto è una malattia autoimmune che causa l’infiammazione della tiroide.
Quando la tiroide funziona male si ha un incremento nella produzione di prolattina, un ormone che nella donna contribuisce alla formazione del seno in età puberale e alla produzione di latte dopo la gravidanza. Quando questo ormone è presente in alte quantità nel maschio si ha una diminuzione del testosterone e, di conseguenza, un calo della libido e della fertilità associati a disfunzioni erettili.
Altri sintomi evidenti sono stanchezza, disturbi del sonno e dell’umore problemi cardiovascolari.
La malattia di La Peyronie o pene curvo
È una patologia a carico del pene che colpisce fino al 9% della popolazione maschile. Provoca delle fibrosi e calcificazioni della tunica albuginea (il rivestimento dei corpi cavernosi del pene) e ne causa una curvatura che porta alla deformità, rendendo difficile o impossibile il rapporto sessuale.
Questa patologia ha un forte impatto sulla qualità della vita del paziente, causa notevoli difficoltà psicologiche, emotive e relazionali che coinvolgono sia il soggetto interessato che il partner.
La prostatectomia radicale
Quando un paziente si sottopone ad un intervento di rimozione totale della prostata per la cura del carcinoma prostatico nonostante l’utilizzo di tecniche di preservazione dei nervi deputati all’erezione, c’è la forte possibilità, anche in uomini relativamente giovani, di una disfunzione erettile grave.
L’incidenza di disfunzione erettile in pazienti sottoposti a prostatectomia radicale può arrivare sino all’89% e il recupero della funzione erettile può richiedere fino a 2 anni dal momento dell’intervento.
Durante questo periodo l’assenza di erezioni causa delle fibrosi nei corpi cavernosi, un accorciamento del pene e comparsa di fuga venosa, una disfunzione per la quale il sangue che affluisce nel pene non riesce a rimanere pregiudicando ulteriormente la funzione peniena.
3 Come curare l’impotenza: farmaci e chirurgia
La disfunzione erettile tocca molti aspetti della vita di chi ne soffre, sia dal lato fisico che emotivo e psicologico. Quindi possono entrare in causa differenti specialisti che in sinergia aiutano il paziente a comprendere le cause del disturbo e a impostare la terapia corretta.
Per curare l’impotenza, a seconda che questa sia di origine organica o psicogena, ci si può rivolgere a:
- andrologo
- urologo
- neurologo
- angiologo
- endocrinologo
- internista
- psicologo o psichiatra
Il principale esame diagnostico cui sottoporre il paziente è l’ecocolordoppler basale e dinamico dei corpi cavernosi del pene. Si tratta di un’ispezione che si basa sugli ultrasuoni eseguita per mezzo di una sonda appoggiata alle arterie oggetto di esame. Lo scopo è quello di valutare la funzionalità delle arterie presenti nel pene e la conseguente irrorazione di sangue che permette l’erezione.
Le terapie farmacologiche per l’impotenza
Le attuali modalità di trattamento non chirurgiche consistono principalmente in trattamenti farmacologici che agiscono da inibitori della fosfodiesterasi di tipo 5
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Sildenafil (Viagra)
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Tadalafil (Cialis)
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Vardenafil (Levitra)
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Avanafil (Spedra)
che hanno la funzione di rilassare i muscoli penieni e permettono l’afflusso del sangue per ottenere l’erezione.
Si assumono per via orale ed entrano in azione tra i 30 e i 60 minuti dopo l’assunzione; l’effetto ha una durata variabile all’incirca di 12 ore.
Tra gli effetti collaterali si notano cefalea, vampate di calore, congestione nasale e tachicardia.
Oppure si può procedere, sempre per via farmacologica, tramite iniezioni intracavernose di agenti vasodilatatori come il prostadil che permettono al paziente un’erezione in circa 15 minuti senza stimolazione sessuale.
Il ruolo dell'ossido nitrico (NO) nella fisiologia erettile è ben documentato: attiva il rilassamento del tessuto muscolare cavernoso liscio, con conseguente aumento del flusso sanguigno nel pene ed erezione.
È in corso di sperimentazione l'erogazione localizzata di ossido nitrico al pene attraverso l’applicazione cutanea.
La malattia di Peyronie fino a pochi anni fa veniva curata solamente per via chirurgica, ma la collagenasi intralesionale è ora l'opzione standard per la sua gestione non chirurgica. Si tratta di cicli di iniezioni di collagene con successivo rimodellamento del pene. Il farmaco ha la capacità di rompere la placca che causa la curvatura con un netto miglioramento nel 78% dei casi.
La terapia a onde d’urto
La terapia extracorporea a onde d'urto a bassa intensità (LI-ESWT) è una modalità recentemente sviluppata per il trattamento della disfunzione erettile (DE): provoca dei microtraumi cellulari che favoriscono la vascolarizzazione del tessuto consentendo un maggiore afflusso di sangue.
È una terapia non invasiva, indolore e priva di effetti collaterali che va ad agire direttamente sulla causa dell’impotenza, senza ricorrere all’uso di farmaci.
L’intervento chirurgico con protesi peniene
Quando i trattamenti farmacologici non ottengono risultati soddisfacenti si può procedere con l’impianto di una protesi.
Le protesi peniene sono di due tipi:
- protesi a volume costante o semirigide sono caratterizzate da rigidità ottimale e affidabilità meccanica permettono uno stato di erezione permanente.
- protesi a volume variabile o idrauliche ottengono la rigidità del pene azionando una piccola pompa, posizionata nello scroto tra i due testicoli, che sposta un liquido da un serbatoio posto a lato della vescica in due cilindri all’interno dei corpi cavernosi. Si applica con un’incisione di circa 4 cm e ha una durata di oltre 15 anni.