Ortaggi di stagione, ma in busta

Con i ritmi frenetici dei nostri tempi, spesso ci risulta comodo ricorrere ad alimenti quanto più facili e veloci da preparare e consumare. Questi prodotti, però, potrebbero presentare delle problematiche dal punto di vista sanitario. 

Ci siamo fatti spiegare dalla Dott.ssa Anna Rita Proietti, specialista in scienze dell'alimentazione, aspetti positivi e negativi dei prodotti orticoli preconfezionati.

Le insalate in busta e in genere i prodotti ortofrutticoli freschi, lavati, confezionati e pronti per il consumo, fanno bene o fanno male?

La problematica è legata al ruolo che i prodotti ortofrutticoli possono avere come potenziali veicoli di microrganismi patogeni. I prodotti vegetali freschi pronti al consumo sono vivi, biologicamente dinamici per la loro attività metabolica e per la microflora associata, e pertanto piuttosto fragili in termini di integrità e igiene.

Per la produzione dei prodotti di IV gamma è indispensabile la massima accuratezza nel trattamento delle materie prime di base e l'utilizzo di alti livelli di tecnologia lungo tutta la filiera produttiva, dal produttore al distributore e fino al consumatore.

L'Italia, per prima in Europa, ha avuto nel 2011 una normativa specifica per i prodotti di IV gamma, la Legge n. 77, che è stata attuata attraverso l'approvazione del Decreto 3746 del 20 giugno 2014 del Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.

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