La microchirurgia per curare mal di schiena e dolore cervicale
Quando il dolore diventa persistente, il ricorso alla chirurgia mini-micro minivasiva rappresenta una soluzione rapida ed efficace
Le patologie della colonna vertebrale possono avere molteplici origini, come artrosi, scoliosi, ernie discali, osteoporosi ed altro ancora. Tutto questo può quindi tradursi in dolori alle gambe, difficoltà di deambulazione, male al capo, formicolii e mancanza di forza nelle braccia.
Cos’è la chirurgia vertebrale mini-micro invasiva?
È una tecnica a basso impatto per il paziente, con complicanze minime, degenza molto breve (uno o due giorni) ed immediata ripresa della normale attività. Solitamente si esegue per via percutanea (cioè attraverso la pelle e senza incisione chirurgica), oppure avvalendosi del microscopio operatorio. In particolare negli interventi cervicali si esegue l’approccio esclusivamente microscopico (con piccolissima incisione) e percutaneo.
Quali pazienti possono sottoporsi a questi interventi?
Tutti i pazienti, di qualsiasi età, che siano affetti da patologie dolorose della colonna vertebrale nei vari distretti (cervicale, dorsale e lombare) i quali non abbiano trovato beneficio dalle terapie conservative (farmaci antinfiammatori, corsetti ortopedici o collari cervicali e fisioterapia) o necessitano di una “cura più veloce”. Ovviamente l’indicazione all’intervento va data dopo una visita accurata, la valutazione degli esami strumentali (RMN, TAC, EMG - ex ematochimici) e l’esclusione di eventuali controindicazioni.
Come si può intervenire nel caso di ernia discale?
Si può eseguire una microdiscectomia, che consiste nel rimuovere l’ernia usando una micropinza percutanea, seguita dalla nucleoplastica ed anuloplastica con laser o radiofrequenza, in anestesia locale ed un solo giorno di ricovero. Utilizzo anche il microscopio operatorio, sia in chirurgia cervicale che lombare, per minimizzare il trauma chirurgico.
I problemi della colonna vertebrale nella donna sono spesso una spiacevole conseguenza dell’osteoporosi
Classica conseguenza dell’osteoporosi sono i crolli vertebrali. In questi casi, grazie alla tecnica mininvasiva percutanea, si esegue la cifoplastica, che consiste nell’introduzione attraverso il peduncolo vertebrale dapprima di un palloncino che rigonfiandosi riporta la vertebra rotta alla sua altezza naturale, e poi nel riempimento della vertebra stessa con un cemento biologico che solidifica la frattura in pochi minuti facendo scomparire il dolore e l’inabilità.
Mario Bortolato
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