Alluce valgo addio con la tecnica chirurgica percutanea mini invasiva
Ci sono alcuni casi in cui l’unica soluzione è l’intervento chirurgico
L’alluce valgo è una malattia caratterizzata dalla deviazione permanente dell’alluce verso il 2° dito. Ne parliamo con il Dott. Risi.
Dottore, quali persone sono maggiormente colpite?
Soprattutto le donne di età compresa tra i 40 e i 60 anni, meno comunemente gli uomini.
Quali sono le cause?
Sono sconosciute. Sicuramente c’è una componente familiare, che fa ipotizzare fattori genetici. Il piede piatto e il piede cavo sono considerati fattori predisponenti, alcuni tipi di scarpe, a punta stretta e con tacchi, possono accelerare la comparsa dei disturbi.
Come si manifesta l'alluce valgo?
Chi ne soffre avverte dolore e talvolta arrossamento della parte sporgente dell'alluce (esostosi della testa del 1° metatarso) per il conflitto con la scarpa e difficoltà crescente a reperire e indossare le scarpe. Inoltre, ci può essere un progressivo coinvolgimento anche delle altre dita, cosiddette dita a martello e dolore sotto la pianta del piede, a livello delle teste dei metatarsi (metatarsalgia).
In che modo avviene la diagnosi?
Tramite la visita specialistica ortopedica, che valuta l'entità della deformità e le modalità di appoggio del piede, e le radiografie del piede (sotto carico).
Come si cura?
Nei casi meno gravi, deformità lievi e assenza di dolore, sono consigliabili scarpe comode a pianta larga ed eventuali plantari. La chirurgia va riservata solo all'alluce valgo doloroso.
Qual è l’approccio chirurgico che lei adotta?
Da diversi anni pratico la chirurgia percutanea mini-invasiva PBS (Percutaneous Bianchi System): mediante 2 forellini e l'uso di mini frese motorizzate, che agiscono sull'osso del 1° metatarso, è possibile rimuovere la parte ossea sporgente e riallineare correttamente l'alluce. Se necessario, si interviene anche sulle dita minori.
Che vantaggi porta rispetto ad altre tecniche?
L'intervento si esegue in anestesia locale, è meno invasivo e viene ridotto anche il tempo dell’operazione, che dura una quindicina di minuti. Non si applicano viti o fili metallici, si inizia a camminare subito con l'appoggio del piede e con una scarpa apposita, il dolore post operatorio è contenuto ed il tempo di recupero rapido. Dopo circa 3 settimane si può guidare l'auto e camminare con una scarpa da ginnastica. È una tecnica sicura al pari delle tecniche tradizionali.
Michele Risi
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