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L’intervento di chirurgia refrattiva: dagli esami
di idoneità al post operatorio

L’intervento di chirurgia refrattiva: dagli esami
di idoneità al post operatorio

La chirurgia refrattiva corregge i principali difetti visivi grazie a interventi di breve durata e molto sicuri. Ce ne parla il Dott. Claudio Genisi, oculista.

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La chirurgia refrattiva è ormai un intervento di routine che dura pochissimi minuti, indolore e che si svolge a livello ambulatoriale. Grazie alle nuove tecniche laser, già dal giorno seguente la vista comincia a migliorare, senza eccessivi fastidi per il paziente, tolto un leggero bruciore e lacrimazione che scompaiono in breve tempo.

1 La chirurgia refrattiva: quali difetti corregge

Nata in Germania e in Spagna alla metà degli anni ’60, la chirurgia refrattiva offre allo specialista due principali mezzi importanti per la correzione dei difetti visivi: il laser e le lenti intraoculari.

Con l’uso di queste tecniche si possono correggere:

  • miopia
  • ipermetropia
  • astigmatismo
  • presbiopia

I difetti di lieve e media entità (fino a 8 diottrie) possono essere corretti con un intervento della durata di pochi minuti grazie all’utilizzo del laser ad eccimeri e del laser a femtosecondi con le tecniche PRK, Lasik e Femtolasik.
Mentre, per i difetti di maggiore entità, si utilizza l’impianto di lenti intraoculari che possono correggere il difetto refrattivo fino a 18 diottrie.

2 Chi si può sottoporre all’intervento di correzione dei difetti visivi?

La maggior parte dei pazienti in età adulta, dopo i vent’anni, con un difetto stabilizzato da almeno 2 anni sono idonei all’intervento di chirurgia refrattiva, previa un’attenta analisi da parte dello specialista che, dopo aver eseguito numerosi esami preliminari, indicherà l’intervento più adatto alla risoluzione del problema visivo.

Condizioni di non idoneità

Generalmente la chirurgia refrattiva non ha particolari controindicazioni. Sono esclusi pazienti che soffrono di particolari patologie oculari come glaucoma e cheratocono. Chi ha problemi di secchezza oculare e blefarite deve essere valutato per non peggiorare la situazione dopo l’intervento.
Si sconsiglia di sottoporsi alla correzione dei difetti visivi durante la gravidanza.

3 Gli esami preliminari

Il paziente deve essere visitato accuratamente con una serie di esami che valutano i principali parametri oculari:

  • tomografia corneale
  • pupillometria
  • conta endoteliale
  • tonometria
  • pachimetria corneale
  • esame della biomeccanica corneale
  • oct anteriore
  • misurazione del visus
  • esame ortottico-strabologico

4 L’esecuzione dell’intervento

Il principio dell’intervento con il laser è il rimodellamento della curvatura della cornea tramite l'asportazione di particelle microscopiche della cornea. Il laser ad eccimeri vaporizza a freddo il tessuto andando a risolvere, in questo modo, il difetto visivo.

In base all’intervento concordato con lo specialista, il laser potrà essere applicato direttamente sulla superficie della cornea nella tecnica PRK, oppure utilizzato dopo aver creato l’incisione per sollevare un lembo di tessuto corneale, meccanicamente o con il laser a femtosecondi, nelle tecniche Lasik e Femtolasik.

Nella tecnica SMILE (Small Incision Lenticule Extraction), invece, il laser a femtosecondi è utilizzato per incidere una piccola lente del valore correttivo desiderato che verrà poi estratta dalla cornea con una incisione della lunghezza di circa 2 mm.

La preparazione all’intervento

Prima di sottoporsi all’intervento sono previste alcune semplici norme come:

  • sospendere l’uso di lenti a contatto almeno 15 giorni prima
  • riferire allo specialista ed eventualmente sospendere farmaci
  • evitare make up e profumi

L’esecuzione della chirurgia refrattiva

L’intervento di chirurgia refrattiva si svolge con l’utilizzo di alcune gocce di collirio anestetico ed è praticamente indolore anche se alcuni pazienti possono avvertire la sensazione di fastidio data dal divaricatore delle palpebre.

La durata complessiva si aggira attorno ai 5-10 minuti, dopodiché il paziente rimane in osservazione per circa mezz’ora, quindi può tornare a casa.

5 Il post operatorio

Dopo l’intervento sarebbe meglio indossare un occhiale da sole per proteggere gli occhi dalla luce e, preferibilmente, andare a riposare.
Nelle 24 ore successive potrebbero manifestarsi alcuni sintomi:

  • leggero bruciore
  • sensibilità alla luce
  • vista leggermente offuscata.

Bisogna evitare di strofinare gli occhi e fare attenzione ai prodotti irritanti come lo shampoo durante la doccia.
L’attività sportiva va sospesa per circa 1 mese.

Le visite di controllo

La prima visita di controllo si esegue 24 ore dopo l’intervento per valutarne la riuscita, la seconda visita si svolge dopo circa 7 giorni e serve a monitorare il processo di guarigione, la terza dopo circa 1 mese.

La terapia farmacologica

Dopo l’intervento lo specialista prescrive una terapia medica a base di collirio antibiotico, cortisonico e lacrime artificiali a base di acido ialuronico.
Le indicazioni vanno seguite scrupolosamente: i colliri vanno messi a circa 15 minuti di distanza l’uno dall’altro, 2 gocce alla volta.

I tempi di recupero

Il recupero completo con la stabilizzazione della vista avviene tra i 3 e i 6 mesi dall’intervento, ma con la tecnica Lasik, Femtolasik e Smile si ottiene un ottimo visus già il giorno successivo all’intervento.

Fattore importante è seguire scrupolosamente la terapia farmacologica e le linee guida di comportamento date dallo specialista.

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