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Femtolasik: cos’è e come si svolge l’intervento

Femtolasik: cos’è e come si svolge l’intervento

Scopriamo in cosa consiste la tecnica Femtolasik con il Dott. Giancarlo Caprioglio, specializzato in oculistica e chirurgia refrattiva.

Dott. Giancarlo Caprioglio
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La chirurgia refrattiva ha lo scopo di correggere i principali difetti di vista, cioè miopia, ipermetropia ed astigmatismo.

1 Quali sono le tecniche di chirurgia refrattiva oggi a disposizione?

La chirurgia refrattiva nasce negli anni ‘60 in Germania e Spagna con tecniche di taglio e rimodellamento manuale della cornea. Erano interventi riservati a casi gravi di miopia e presbiopia, delicati e dolorosi.
Ma negli anni ‘80 iniziò la sperimentazione del laser ad eccimeri (fotoablasione) nel trattamento dei difetti visivi.

La tecnica PRK

La PRK o cheratectomia fotorefrattiva ha inaugurato la stagione della chirurgia refrattiva con laser ad eccimeri: si tratta di una tecnica di superficie che consiste nell’ablazione meccanica dell’epitelio corneale subtotale con un diametro di 9 millimetri, dell’applicazione del laser ad eccimeri sulla cornea sottostante e successivamente di una lente corneale che favorisce la proliferazione dell’epitelio in 3-4 giorni.

La ripresa della capacità visiva è lenta e graduale e si completa nel giro di 2 settimane. In questa fase possono sussistere dolori e senso di corpo estraneo.

Lasik e Femtolasik

La lasik e successivamente la femtolasik, hanno rivoluzionato la chirurgia refrattiva. Si tratta di un intervento veloce, indolore e con un recupero rapidissimo.

Si esegue una sezione corneale subtotale di una misura prestabilita, a seconda del difetto da correggere, con una cerniera nasale o superiore.

Tale sezione nella lasik veniva effettuata con un microcheratomo (lama meccanica tagliente) mentre con la femto lasik il taglio viene eseguito dal laser a femtosecondi, cioè con una lama di luce.

Il lembo corneale viene successivamente sollevato dal chirurgo e si esegue il trattamento della cornea sottostante con il laser ad eccimeri.

A fine intervento la cornea è riposizionata nella sua sede abituale, l’occhio viene bendato per alcune ore in modo da favorire l’attecchimento della cornea sezionata.

Molti pazienti già il giorno dopo vedono bene potendo così riprendere il lavoro.

I vantaggi della Femtolasik

I vantaggi della femtolasik sono innegabili, infatti è molto più sicura, non essendo necessario un taglio manuale, perché sostituito dal precisissimo taglio laser.

2 L’intervento, dagli esami preliminari al post operatorio

È necessaria una accurata pre-visita per mettere a punto la perfetta strategia operatoria. Va fatta alcuni giorni prima dell’intervento. Consiste in alcuni esami diagnostici che sono principalmente:

  • la topografia corneale
  • il test di Shirmer che misura la quantità di lacrime prodotta dal paziente
  • una refrazione accurata in ciclopegia (si instillano delle gocce per dilatare la pupilla e bloccare l’accomodazione, cioè la messa a fuoco da parte del paziente)
  • pachimetria: misurazione dello spessore corneale
  • esame della massima dilatazione pupillare al buio

Alla mattina dell’intervento il paziente attende in una stanza del gruppo operatorio dove sarà vestito con un camice sterile e dove saranno instillate nell’occhio da operare delle gocce di anestetico. 

Dopo alcuni minuti, il paziente viene accompagnato in sala operatoria.

L’intervento dura complessivamente pochi minuti. Il recupero della vista è molto veloce, come già detto in precedenza e già al mattino successivo il paziente può vedere quasi perfettamente. La stabilizzazione arriva in media in 2 settimane.

I controlli avvengono il giorno dopo l’intervento, dopo una settimana e dopo un mese.

3 Controindicazioni alla Femtolasik

Non tutti i pazienti possono sottoporsi alla Femtolasik. Principale controindicazione è l’occhio secco cioè con scarsa lacrimazione e la difficile cicatrizzazione delle ferite con formazione di cheloidi.  

La gravidanza non è una controindicazione assoluta, ma non consiglierei l’intervento a causa dei disordini ormonali che avvengono in tal periodo.

Ovviamente il difetto visivo sarà corretto quando esso è stabile e non evolve più nel tempo.

Aggiungo come conclusione che è molto importante prima dell’intervento un colloquio con il paziente dove daremo tutte le spiegazioni necessarie e dove ascolteremo tutte le domande che il paziente vorrà porci.

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