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Marco Bianchi:
vi porto alla scoperta
del corpo umano

Marco Bianchi:
vi porto alla scoperta
del corpo umano

Parliamo col famoso divulgatore scientifico
di alimentazione sana e come influisce
sulla nostra salute.

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vi porto alla scoperta
del corpo umano
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Marco Bianchi  è un famoso cuoco e divulgatore scientifico. Diplomato come Tecnico di Ricerca Biochimica presso l’Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri”, ha lavorato per l’Istituto FIRC di Oncologia Molecolare di Milano. Ha coniugato la sua passione per la cucina con la sua esperienza lavorativa diventando protagonista di numerosi programmi televisivi e libri, in cui trasmette il suo amore e la profonda conoscenza del cibo sano. Divulgatore scientifico di prestigiose ed importanti realtà come la Fondazione Veronesi, è papà di una splendida bambina, Vivienne di 6 anni, con la quale si diverte a preparare piatti gustosi e sani.

La salute passa anche dalla tavola. Come ti sei avvicinato alla cucina salutare? 

Mi sono avvicinato alla cucina salutare grazie alla conoscenza scientifica e alla collaborazione con il professore Umberto Veronesi. Da tecnico di ricerca biochimica, ho avuto la fortuna di incontrarlo e, dopo una serie di chiacchiere, mi sono avvicinato al mondo che riguarda le relazioni tra cibo e malattie. Inoltre, lavorando in un centro oncologico, in particolare si studiava il rapporto tra cattive abitudini e l’insorgenza di patologie tumorali. Mi si è aperto un mondo che non ho più abbandonato. 

Hai detto che da bambino eri pigro e ti piaceva il “cibo spazzatura”. Cosa ti ha portato a cambiare il tuo rapporto con il cibo? 

Il mio rapporto col cibo è cambiato perché non mi sono più piaciuto, ero deriso per il mio aspetto. Mi sentivo a disagio, tuttavia ho reagito e ho preso forza. Ho avuto la fortuna di avere una sorella molto sportiva, che si allenava e si allena ancora molto, segue un certo tipo di alimentazione. Mi ha fatto quindi da guida all’interno di questo nuovo mondo, e mi ha spronato al cambiamento. Ho messo da parte merendine e fast food e ho iniziato un percorso alimentare più sano ed equilibrato. 

Da papà, cosa consiglieresti a tanti genitori che, per mancanza di tempo, prediligono le merendine in commercio rispetto a cibi fatti in casa? 

Il mio consiglio è quello di pensare più di testa che di pancia, perché da golosi mangeremmo qualsiasi cosa. Quindi il mio invito è quello di concentrarsi sul futuro della salute dei propri figli. Prodotti confezionati, come le merendine, ci forniscono zuccheri e grassi in eccesso e in maniera sbilanciata, che poi possono arrecare danni all’organismo. Inoltre, ricordiamoci che siamo noi a dare l’esempio ai nostri figli, quindi dobbiamo guidarli e seguirli nel condurre una corretta alimentazione. Infine, preparare i piatti in casa può essere anche un modo per giocare e avvicinarsi ai propri figli, stringere ancora di più un legame, creare dei momenti e dei ricordi. 

Da anni sei divulgatore scientifico di importanti realtà come la Fondazione Veronesi. Qual è l'obiettivo principale che ti poni di raggiungere? 

Vorrei avvicinare il più possibile la società ad un uso più consapevole del cibo, inteso come equilibrio a tavola, con le giuste quantità e le giuste proporzioni, con varietà. Vorrei insegnare a portare in tavola il cibo funzionale, ovvero quello che riesce a parlare col nostro corpo portando del benessere. 

È da poco uscito il tuo nuovo libro “Viaggio nel corpo umano tra scienza e ricette”. Cosa ti ha portato a trattare questi argomenti con un approccio diverso? 

Volevo un libro diverso da tutti gli altri, che parlasse di anatomia e ho pensato a un viaggio nel nostro corpo umano. Leggevo con mia figlia la famosa collana dedicata all’anatomia per bambini e giocavamo all’Allegro Chirurgo. Mi sono quindi domandato come potessi raccontare il nostro corpo con il cibo, o per meglio dire, come fa il cibo a parlare col nostro corpo? Ormai abbiamo tanti dati scientifici che ci dicono come una determinata molecola, contenuta all’interno di un alimento, favorisce o meno un funzionamento di un determinato organo. In questo libro si parla di 7 organi principali con dieci ricette per ciascun organo: il cervello, il cuore, lo stomaco e l’esofago, l’intestino, le ossa e la cartilagine, l’apparato urinario e sessuale e la pelle verranno infatti trattati come mai avete letto e cucinato prima d’ora. 

Secondo la tua esperienza e le tue ricerche, ci sono degli alimenti “sottovalutati” che invece non dovrebbero mancare sulle nostre tavole?

Sono gli alimenti di origine integrale, quindi le fibre. Sono sinonimo di un sistema immunitario più forte e attivo, quindi di un buon funzionamento intestinale e conseguentemente di un buon funzionamento del microbiota, evitando l’insorgenza di disbiosi intestinali. Poi c’è la frutta secca, che è un potente antiaging, grazie ai grassi buoni che contiene ed un pool di microelementi che ha solo questo alimento. Poi ci sono tutta una serie di frutta, verdura, ortaggi che meriterebbero diversi approfondimenti. 

Qual è l’aspetto che più ti affascina e ti piace del tuo lavoro? 

Parlare tanto con la gente e confrontarsi. Incontrare persone, scambiarsi idee e opinioni, è importantissimo per la crescita, ti apre la mente e ti dà una visione diversa del mondo. Studiare ed aggiornarsi ci aiuta anche di più a costruire il futuro. 

Oltre ai libri, quali sono i tuoi programmi e progetti per il 2022? 

Innanzitutto, continuerò ad essere in onda al fianco di Vira Carbone il sabato mattina con “Buongiorno Benessere”, programma scientifico e medico di alto livello. 

Proseguirà anche il lavoro con Fondazione Veronesi, che mi vedrà testimonial di campagne di raccolta fondi. Credo nella ricerca, senza non saremmo mai usciti dalla pandemia. Poi con questo nuovo libro incontrerò il pubblico ed i lettori e, congiuntamente, andrò avanti con la mia attività divulgativa attraverso i progetti con scuole e aziende. 

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