Spalla Congelata si sblocca in meno di un mese
La capsulite adesiva è come un lucchetto doloroso che impedisce i movimenti della spalla causando dolore e rigidità. Oggi si può evitare la chirurgia.
Oggi si può curare senza sala operatoria.
Svegliarsi la mattina e ritrovarsi all’improvviso incapaci di indossare una camicia o una maglia, indossare il reggiseno, portare la mano al portafoglio; impossibilitati a lavarsi i denti o a prepararsi una tazza di caffè. Situazioni normali, quotidiane, che diventano spiacevoli e dolorose, causate da quella che la medicina chiama capsulite adesiva e che in gergo chiamiamo “spalla congelata”.
“Si tratta di una problematica che disturba molto il paziente è riconducibile ad una rigidità progressiva della spalla (scapola e omero si muovono come un blocco unico), duratura, invalidante e soprattutto dolorosa – spiega il dottor Antonello Pannone - in molte persone c’è la convinzione che il problema sia il dolore e che eliminato quello la spalla rientri nella sua funzione normale. In realtà un antinfiammatorio non è sufficiente”.
Come si spiega questo fenomeno?
Si tratta di una patologia frequente nei diabetici e come complicanza delle periartriti. Tuttavia riguarda moltissime persone di ogni età ed ha origine incerta. La capsula articolare infatti non presenta segni di infiammazione e tuttavia va incontro ad una fibrosi, aumentano cioè alcune cellule dette fibroblasti e miofibroblasti che producono bande fibrose responsabili di retrazione e rigidità della capsula.
Questo crea una situazione invalidante e dolorosa, che per risolversi da sola richiede tempi assai lunghi, anche di mesi.
Quali soluzioni vengo solitamente prospettate?
Le più svariate. Si va dall’agopuntura alla mobilizzazione forzata della spalla. In alcuni casi si interviene chirurgicamente, in anestesia generale, in artroscopia per tagliare la capsula a cui deve seguire comunque la fisioterapia. In questi anni, visitando e curando anche fino a due, tre casi a settimana, ho sviluppato insieme all’equipe di fisioterapisti un protocollo molto efficace con risultati eccellenti. In generale, distinguiamo tra trattamento conservativo e trattamento chirurgico.
Il trattamento
Si tratta di un trattamento semplice e non invasivo, che spesso evita la sala operatoria e privilegia il ruolo attivo del paziente. Per procedere alla diagnosi di capsulite adesiva, comincia con una radiografia alla spalla per escludere altre cause di rigidità. In ambulatorio viene effettuata una infiltrazione di anestetico e cortisone, oppure anestetico e acido ialuronico in caso di intolleranze o idiosincrasie al cortisone. Di seguito comincia la fase riabilitativa. L’esperienza ci dimostra che dopo un mese di trattamento abbiamo guadagnato sia sul dolore che sul movimento.
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