Chirurgia refrattiva: la tua vista non è un lusso
Grazie alla tecnologia femtolasik oggi riusciamo a correggere efficacemente i difetti visivi anche in pazienti che 10 anni fa non potevano essere trattati.
Vi si può sottoporre chiunque dai 20-21 anni, età in cui i difetti visivi tendono a stabilizzarsi, e permette di liberarsi definitivamente da occhiali e lenti a contatto: grazie alla chirurgia refrattiva, miopia, astigmatismo e ipermetropia saranno solo un lontano ricordo.
Quali sono i difetti visivi oggi risolvibili grazie al laser a femtosecondi
La miopia, l'astigmatismo, l'ipermetropia sono i difetti visivi per i quali la femtolasik è l'indicazione più aggiornata. Nel caso della miopia esiste la possibilità, in certi casi, di intervenire con la PRK, che risulta comunque un trattamento valido ma più invasivo e con tempi di recupero più lunghi. Si tratta di un'alternativa utile in quei casi in cui la femtolasik non è applicabile perché la cornea è troppo sottile o sono presenti problemi specifici di lacrimazione. I vantaggi principali introdotti dal laser a femtosecondi sono la ripetibilità dell'intervento di correzione e l'estrema precisione in tagli e lembi, che ci permettono oggi di intervenire anche su pazienti che in passato non erano operabili.
Ci sono delle novità rispetto al passato
Come appena accennato, il laser a femtosecondi è un'innovazione importante nel campo della chirurgia refrattiva ed è sottoposto a miglioramenti continui: l'aggiornamento costante dei normogrammi, ossia i parametri di riferimento del laser, permette continue riduzioni dello spessore necessario per il trattamento. Questo significa che persone che 10 anni fa non potevano essere sottoposte al laser per condizioni particolari dell'occhio oggi possono essere trattate con successo.
I dubbi più frequenti dei pazienti
Non è forse una domanda frequente, ma qualcuno lo chiede: potrei diventare cieco? A questi pazienti io rispondo che, sebbene non esistano interventi a rischio zero, si tratta di un'eventualità che statisticamente non può assolutamente preoccuparci. Il paziente viene informato approfonditamente su tutti i risvolti dell'intervento nel colloquio con lo specialista e anche attraverso il consenso informato, che viene consegnato anche per visione a domicilio se richiesto. Altri pazienti chiedono se è possibile leggere e guardare la tv dopo l'intervento: la risposta è assolutamente sì, il recupero è rapidissimo e nel giro di 48 ore si possono riprendere le attività quotidiane, con l'unica eccezione degli sport “violenti” o a stretto contatto tra atleti, per evitare possibili lesioni. Dopo il laser a femtosecondi e per qualche mese, c'è una lieve riduzione della sensibilità corneale, per cui l'unica indicazione a medio termine è di evitare l'esposizione diretta a forti sorgenti di calore, come ad esempio la sauna.
I timori su dolore e rapidità di recupero
L'intervento è indolore, produce un lievissimo fastidio nelle 4-5 ore successive all'intervento che sparisce completamente in 24 ore. A differenza del laser a femtosecondi, la PRK ha tempi di recupero leggermente più lenti.
Tutti i pazienti sono idonei all'intervento?
L'idoneità va valutata durante il colloquio e la visita con il medico. Esistono delle controindicazioni assolute e relative, ma questi casi sono piuttosto rari. Persino alcune tra le patologie che rappresentano controindicazione assoluta (es. malattie autoimmuni, collagenopatie...) meritano un approfondimento con lo specialista allo scopo di valutare la tipologia e gravità della condizione. Vale comunque la pena sottoporsi alla visita preoperatoria: si tratta, tutto sommato, di una visita oculistica a cui chiunque abbia difetti visivi farebbe bene a sottoporsi.
Se il paziente è considerato idoneo, è certo il recupero totale della vista?
L'effetto correttivo del laser tende oggi al recupero totale della vista. Le minime variazioni che potrebbero verificarsi, rispetto al risultato ottimale, possono essere legate all'individualità del paziente, e sono solo parzialmente prevedibili. Tuttavia, sono anche molto poco frequenti e mai di un'entità tale da costringere il paziente a portare gli occhiali dopo l'intervento.
Claudio Gorla
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