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Occhi e coronavirus: che rapporto c’è?

Occhi e coronavirus: che rapporto c’è?

Domande frequenti su come comportarsi per evitare il contagio da Covid-19 tramite gli occhi

Dott. Giancarlo Caprioglio

Negli ultimi mesi si è spesso parlato di come si può contrarre il Covid-19. Vediamo con il Dott. Caprioglio le implicazioni degli occhi.
 

Dottore, quali sono le domande già frequenti che le hanno rivolto i suoi pazienti nell’ultimo periodo?

Mi hanno chiesto quali fossero i veri rapporti tra occhio e Coronavirus: ho spiegato loro che gli occhi sono la terza via di ingresso e di uscita del virus, dopo naso e bocca.
 

In quali casi è bene eseguire il tampone?

La manifestazione di un arrossamento oculare associato a lacrimazione, tosse ed alterazione febbrile sopra i 37,5 gradi certamente sono un motivo per eseguire un tampone.
 

Quali sono i soggetti più a rischio?

Le persone più anziane, che toccano molto frequentemente gli occhi con le mani contaminate: importante quindi, quale primo messaggio, lavare frequentemente le mani con acqua e sapone, almeno per un minuto di seguito ed evitare di toccarsi gli occhi.
 

L’utilizzo di lenti corneali può rappresentare un rischio?

Premesso che il virus può sopravvivere 5 giorni sul silicone, meglio usare lenti a contatto usa e getta ed evitare l’uso di lenti a lungo periodo. È sempre molto importante lavarsi accuratamente le mani quando si indossano e si tolgono le lenti corneali.

Come avviene il contagio?

È bene sapere, come evidenziato da un importante studio condotto dall’Università di Singapore, che sulla cornea e sulla congiuntiva vi è una elevata concentrazione di ACE-2, il recettore che il virus usa per entrare nell’organismo: il medesimo recettore è presente nei polmoni, nel cuore, nei reni ed in parte nell’intestino.
 

E per quanto riguarda gli occhi?

Il virus può essere diffuso dalle lacrime e dalle secrezioni congiuntivali, quindi occhiali e visiera svolgono un ruolo importante di protezione. Non dimentichiamo che il virus può entrare negli occhi attraverso la congiuntiva e venire poi trasportato nel corpo attraverso le lacrime che, imboccando i canalini lacrimali, raggiungono naso e gola. La congiuntivite virale può essere uno dei primi sintomi della malattia.
 

Si possono eseguire interventi di chirurgia refrattiva durante la pandemia?

Sì è possibile, naturalmente seguendo un rigido protocollo di sterilità assoluta in sala operatoria ed usando strumenti monouso. Grazie all’operazione il paziente non avrà più bisogno di usare lenti corneali che, come già detto, sono possibili veicoli di infezioni. Nella fase post operatoria raccomandiamo sempre la massima igiene prima della instillazione dei colliri necessari.

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