L’obesità non è una scelta, ma una malattia
Se l'obesità è una malattia cronica, dobbiamo trattarla come una malattia cronica.
Come il diabete, l'obesità non è mai "curata", sebbene l’indice di massa corporea (BMI) di un paziente possa essere sotto eccellente controllo. I pazienti hanno ancora la malattia dell'obesità, anche se non soddisfano più la definizione di obesità con le misurazioni.
Perché le diete a volte non funzionano?
Le solite diete, magari fatte per due o tre mesi, incentrate solo sui grammi e le calorie hanno da tempo dimostrato la loro inefficacia e l’esito purtroppo è fallimentare, anche se a breve termine forniscono dei risultati, nell’arco di qualche mese il più delle volte i chili ritornano e spesso anche peggio di prima.
Il tessuto adiposo viene ormai riconosciuto come una ghiandola endocrina (cioè secernente ormoni e altre sostanze) che invia segnali (ormonali e infiammatori) al nostro organismo e riceve segnali (dalla nostra alimentazione e stili di vita) che interpreta in modo differente per aumentare o diminuire la propria massa. L’intervento quindi sul peso dovrà prendere in considerazione tutti questi aspetti e per poter avere successo dovremo inviare segnali corretti: come scelta degli alimenti e stili di vita adeguati.
Come si affronta il problema?
La valutazione iniziale deve essere accurata, il medico dietologo inquadra il problema di peso, studiando le abitudini alimentari e gli stili di vita e valuta anche eventuali patologie associate (ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia, diabete mellito, disturbi del sonno, steatosi epatica, ecc.).
Il sovrappeso e ancor più l’obesità, infatti, sono ormai riconosciuti come importantissimi fattori di rischio per altre malattie. Tale valutazione va fatta nell’adulto, come nel giovane e anche nel bambino che ormai sempre più spesso, per la comparsa dell’obesità già nei primi anni di vita, manifesta precocemente malattie più tipiche dell’età adulta (ad esempio l’ipertensione arteriosa e la steatosi epatica). Per questi aspetti la visita medica è sempre indispensabile in quanto può evidenziare problematiche “sul nascere” e quindi aiutare a fare prevenzione.
Durante la valutazione iniziale è importantissimo eseguire una bioimpedenziometria (BIA), esame rapido e utilissimo per quantificare la “qualità” del peso corporeo, andando a indagare la quantità di massa grassa, magra e acqua, dati non ottenibili con la tradizionale bilancia, che per questo spesso induce a facili errori di valutazione.
La strategia successiva dipende da vari aspetti, infatti il più delle volte le problematiche di peso sono plurifattoriali, sicuramente non sono solo riconducibili a “guardi che Lei mangia troppo”, anzi spesso questo aspetto non è il più rilevante. La scarsa attività fisica, lo stress, terapie farmacologie, patologie associate, aspetti psicologici, la qualità della nostra alimentazione, rivestono un ruolo fondamentale nella genesi del sovrappeso e se non vengono affrontate il problema peso difficilmente verrà risolto.
Quali nuove strategie terapeutiche ci sono?
Le indagini genetiche (studio del DNA), ormai ci stanno fornendo varie possibilità per personalizzare l’intervento e individualizzare le scelte alimentari, per inviare i segnali più corretti atti a migliorare il nostro stato di salute, fare prevenzione e se necessario indurre un calo ponderale sano.
Nel caso di obesità refrattaria, con magari molti insuccessi alle spalle e spesso con patologie associate, il dietologo può anche valutare se attuare un trattamento dietetico “terapeutico” come una dieta VLCKD (dieta chetogenica non iperproteica): un regime alimentare basato su una ridotta introduzione calorica, con una assunzione molto limitata di carboidrati, qualitativamente mirata di grassi e un apporto quantitativamente normoproteico. Tale protocollo dietetico può indurre cali di peso importanti, ma deve sempre assolutamente essere gestito da uno specialista.
Un ulteriore trattamento che sta dando dei buoni risultati associato a dieta e attività fisica è l’agopuntura, nello specifico la Neuromodulazione Auricolare.
A tutt’oggi comunque non esistono “scorciatoie”, per un risultato sano e duraturo nel tempo, sovrappeso e obesità vanno curate con costanza e impegno, come qualsiasi altra patologia cronica.
Paolo Favretto
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