Reflusso gastrico: sintomi atipici e rimedi naturali
Capire bene i segnali della gastrite e del reflusso gastroesofageo è importante per la scelta della cura. I fitofarmaci e la dieta adeguata concorrono alla risoluzione ottimale.
La gastrite colpisce prevalentemente nei cambi di stagione, in primavera e in autunno, ma per alcune persone è cronica, ovvero non ha più una stagione, ma è costante tutto l’anno.
Esistono sintomi tipici della gastrite, ma anche sintomi atipici che non fanno pensare di esserne affetti. Vediamo di capire meglio quali sono i segnali tipici ed atipici della gastrite con reflusso gastroesofageo (MRGE).
Indice
1 Quali sono i sintomi tipici della gastrite con reflusso gastroesofageo?
La forma più tipica è quella caratterizzata da un dolore bruciante sotto lo sterno, specie a stomaco vuoto, accompagnato da un fastidioso rigurgito acido che risale nell’esofago, con un dolore retrosternale, che raggiunge la gola, determinando bruciore localizzato, abbassamento della voce e una tosse stizzosa, soprattutto dopo i pasti oppure la notte a letto, distesi.
Talvolta, questo reflusso è “doppio”: duodeno-gastrico (dovuto alla risalita della bile nel tratto digestivo superiore, fino allo stomaco) e gastro-esofageo (dove la bile raggiunge la bocca) ed allora si avverte un sapore amaro in bocca.
2 Quali sono invece i sintomi atipici della gastrite con reflusso gastroesofageo?
Esistono poi situazioni atipiche in cui gli unici sintomi clinici sono:
- mal di gola persistente
- catarro in gola
- senso di nodo in gola
- tosse secca stizzosa
- rinite
- otite
- sinusite
- bronchite
- asma bronchiale
In questi casi, i rigurgiti acidi del reflusso gastroesofageo spesso non vengono avvertiti dal paziente, ma determinano solo un’infiammazione persistente delle mucose orofaringee e nasali. Questa forma di gastrite viene il più delle volte diagnosticata dall’otorinolaringoiatra anziché dal gastroenterologo.
Inoltre la gastrite può anche provocare tachicardie e aritmie, specie dopo i pasti (sindrome gastro-cardiaca).
3 C’è una dieta anti-gastrite?
Accanto alla terapia classica a base di farmaci detti inibitori della pompa protonica, associati ad antibiotici (se è presente l’Helicobacter pylori) bisogna pensare di rivoluzionare la dieta quotidiana.
Per prima cosa vanno eliminati tutti i cibi e bevande acide, come caffè, agrumi, pomodori, carni rosse, farine bianche, latticini a pasta molle, alcolici, ecc.
Inoltre bisogna capire se si soffre di una gluten sensivity (non celiachia), dove il glutine mal digerito aumenta l’acidità gastrica, ed è meglio consumare solo cereali e non cereali senza glutine (mais, riso, grano saraceno, miglio, amaranto, quinoa, teff).
4 Come è meglio distribuire i pasti durante la giornata?
Di norma si consumano i carboidrati a pranzo e le proteine a cena, in questo caso l’ordine va sovvertito. I piatti di carne o pesce richiedono una digestione molto lunga, superando spesso le quattro ore, vanno consumati preferenzialmente a pranzo. I carboidrati, la pasta o il riso, vanno consumati a cena, perché più facilmente digeribili.
Vanno poi consumati piccoli e frequenti pasti, evitando il digiuno prolungato: a metà mattina, a metà pomeriggio e la sera prima di coricarsi mangiare dei crackers o gallette di riso.
E’ anche importante non assumere brodi o minestre a cena, perché l’assunzione di abbondanti quantità di liquidi favorisce il reflusso gastroesofageo la notte a letto. Meglio poi mangiare la frutta sempre come spuntino e non bere troppa acqua durante i pasti principali, ma assumerla tra un pasto e l’altro.
5 Esistono piante che fanno bene alla gastrite ed al reflusso gastroesofageo?
Nella gastrite io consiglio le gemme di Ficus Carica, una pianta subtropicale con diverse proprietà benefiche: il macerato glicerico, assunto prima dei pasti principali per almeno due mesi, aiuta a regolarizzare le contrazioni della muscolatura liscia dello stomaco (peristalsi), riduce l’acidità e agisce anche sull’asse ipotalamo-ipofisi- surrene, il sistema centrale di risposta allo stress, implicato nella somatizzazione sul corpo dei vari disagi psichici.
La sera prima di coricarsi consiglio di assumere le bustine di gel a base di calendula, aloe vera e acido ialuronico. Il gel aderendo alla mucosa dello stomaco e dell’esofago, la protegge dall’aggressione dei succhi gastrici.
Nella fase più acuta, consiglio di utilizzare le compresse masticabili di sali basici, come bicarbonato di potassio, calcio citrato, magnesio citrato e sodio alginato, solitamente addizionati con piante antinfiammatorie come liquirizia, melissa, tiglio e finocchio.
Alessandro Targhetta
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