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Realtà virtuale ed aumentata in chirurgia ortopedica: un altro passo verso il futuro!

Realtà virtuale ed aumentata in chirurgia ortopedica: un altro passo verso il futuro!

Dopo la chirurgia robotica, un’altra innovazione rivoluziona l’ortopedia riducendo le possibilità di errore umano.

La Realtà Virtuale (VR) e Realtà Aumentata (AR) approdano nelle sale operatorie per gestire al meglio le situazioni critiche e limitare al minimo il fattore umano di errore.
 

Cosa s’intende per Realtà Virtuale?

Si intende la simulazione computer-assistita di un ambiente tridimensionale all’interno del quale l’utente è in grado di muoversi ed interagire con gli elementi circostanti. L’applicazione di questa affascinante tecnologia in medicina è principalmente rivolta ai percorsi di training e formazione per i medici, e di informazione e consenso per i pazienti.

Quali sono i benefici per i pazienti?

Consente di migliorarne l’esperienza a partire dal momento della visita, attraverso un coinvolgimento più diretto e consapevole nei processi decisionali. La simulazione avviene attraverso l’utilizzo di un personal computer, un visore e sistemi di puntamento digitale. Si tratta di una tecnologia sicura e affidabile, già disponibile in molte strutture ad alta vocazione educazionale o in studi medici all’avanguardia.
 

In cosa consiste, invece, la realtà aumentata?

Con il termine di AR si intende invece l’impiego di specifici devices che permettono di potenziare la nostra percezione della realtà attraverso l’utilizzo di contenuti generati dal computer. A differenza della Realtà Virtuale, nella quale l’utente si isola rispetto al mondo circostante, con l’impiego della Realtà Aumentata e grazie alla fusione tra le due realtà, viene incrementata la disponibilità di informazioni e dati relativi all’ambiente circostante. Si utilizzano quindi dei sistemi di visione della realtà che si sovrappongono all’occhio umano fornendo con assoluta precisione dati specifici, oltre che un potenziamento stesso della profondità della visione oculare.
 

Quali sono i vantaggi di questa nuova tecnologia?

L’accesso a tecnologie in Realtà Aumentata, e degli sviluppi futuri ad esse correlate, permetterà di ridisegnare gli ambienti entro i quali il personale sanitario ed i pazienti si muovono con una riorganizzazione degli spazi, degli equipaggiamenti e delle procedure. Anche in quest’ambito i potenziali benefici per il paziente sono essenzialmente legati, almeno nelle fasi iniziali, ad una facilitazione dei processi informativi e di trasferimento di contenuti tra medico e paziente: poter visualizzare l’interno del corpo prima di accedere ad esso è un grande successo in termini di sicurezza per l’assistito.
 

E per quanto riguarda i medici?

La possibilità di essere seguito a distanza in maniera reale durante l’intervento chirurgico, ad esempio ad un altro chirurgo definito Senior, permettendogli di poter consigliare o indicare nel sito chirurgico un gesto o una modifica alla procedura che si sta eseguendo, oppure solo di chiedere consiglio in caso di dubbio. Filmare facilmente e senza altri operatori o accessori ogni intervento con l’uso del casco, permette al chirurgo di poter rivedere per sé, con l’equipe o in sedi scientifiche, i passi eseguiti per comprenderne eventuali miglioramenti da apportare alla propria tecnica o suggerire a chi visiona un metodo vantaggioso rispetto ad altri. Anche al paziente può essere mostrato l’intervento, e in futuro, il video dell’intervento chirurgico sarà certamente parte integrante della Cartella Clinica Informatizzata.
 

Attualmente quale tecnologia sta utilizzando?

Ad oggi stiamo utilizzando già una VSI (realtà mista tra aumentata e virtuale) che mi permette di visualizzare in ambulatorio i documenti caricati sul pc del paziente: referto, RX, TAC, RMN mentre visito il paziente, creando quindi un connubio diretto tra il dato clinico e quello diagnostico. Riesco a pianificare l’intervento chirurgico direttamente durante la visita clinica e a richiamare i dati prima e durante l’intervento.
 

Quali dati visiona durante l’operazione?

Sovrappongo la TAC sul corpo del paziente per garantire “sicurezza estrema” ai gesti chirurgici, al fine di ottenere risultati eccellenti in ambito protesico di ginocchio e anca. Molte di queste funzioni sono in fase di sviluppo e, come consulente, sto testando e apportando miglioramenti affinché nei prossimi anni tutti possano utilizzare questo tipo di visori durante la pratica clinica e chirurgica.


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