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Le infiltrazioni intrarticolari: spesso funzionano più dell’acqua di Lourdes?!

Le infiltrazioni intrarticolari: spesso funzionano più dell’acqua di Lourdes?!

La terapia infiltrativa intrarticolare è entrata di prepotenza nelle pratiche cliniche antalgiche più diffuse.

Si conta che oggi circa 10% della popolazione sopra i 60 anni ne abbia fatto uso almeno una volta e la pratica si sta estendendo molto anche nelle fasce d’età tra i 20 e i 40 anni soprattutto in ambito sportivo.
 

Quando e perché fare le infiltrazioni.

La terapia con infiltrazioni si pratica da molti anni, inizialmente era superficiale come la odierna Mesoterapia più spesso praticata dai colleghi fisiatri, poi con l’avvento di farmaci antinfiammatori (in particolare il Cortisone) è stata approfondita fino agli spazi articolari.

Si può utilizzare a scopo antalgico e antinfiammatorio quando ci sono forti traumi, patologie da uso eccessivo di un arto, artrosi ecc.

Lo scopo è quello di ridurre il dolore infiammatorio ma non di guarire la causa, che spesso è da ricercarsi nell’evento scatenante il dolore o nell’alterazione biomeccanica di quell’arto (ad esempio meniscopatia del ginocchio, gonartrosi, coxartrosi, alterazioni del passo da lombosciatalgia e molto altro).

Dagli anni '80 in Italia è stato introdotto anche un farmaco innovativo per i tempi, l’acido ialuronico. Un composto in passato estratto dalla cresta del gallo ma che ad oggi è di derivazione batterica (produzione industriale) che ha rivoluzionato l’ortopedia e la medicina estetica.

È una molecola che è presente naturalmente nel nostro corpo e viene prodotta dai fibroblasti, cellule che hanno l’obiettivo di idratare i tessuti, dando loro turgore e plasticità.
Con il passare del tempo la quantità di acido ialuronico presente nell’organismo tende a diminuire: da qui l’invecchiamento della pelle con la comparsa delle rughe e la perdita di elasticità dei tessuti, come quelli delle articolazioni.

Le articolazioni trattate sono:

  • Ginocchio - 70%
  • Anca e spalla - 20%
  • Caviglia - 5%
  • Piccole articolazioni (es. rizoartrosi) - 5%

Nel tempo la tecnologia farmaceutica ha migliorato la viscosità e la densità di questo prodotto passando da cicli di 5 infiltrazioni a 3 (numero e prodotti più usati negli ultimi 5 anni) a quelli in mono somministrazione molto costose che promettono anche di fare da ammortizzatore nelle articolazioni.
 

Come si fanno le infiltrazioni?

Le punture nel ginocchio e nella spalla sono relativamente semplici in mani esperte e poco dolorose; il dolore c’è se si sbaglia il bersaglio perché lo spazio articolare non è enorme e quindi si può colpire con l’ago l’osso o le strutture circostanti come i menischi e i legamenti. Nell’anca ci si avvale di un ago molto lungo (come quello usato nell’anestesia spinale) e nei casi di pazienti sovrappeso e obesi personalmente uso anche l’ecografo che mi guida nel centrare l’articolazione.


Quanto costa la terapia infiltrativa?

Un ciclo di infiltrazioni da 3 sedute costa mediamente un centinaio di euro a seduta tra prestazione del chirurgo ortopedico e prodotto, diverso è il costo per quelle ecoguidate e per le somministrazioni uniche dove incide il costo dell’acido ialuronico che può arrivare anche a 300 euro.

Generalmente andrebbero ripetute annualmente, con variazioni in riduzione o aumento del tempo a seconda dei casi; se però l’efficacia è limitata a meno di 6 mesi bisogna rivalutare la terapia orientandosi verso un percorso chirurgico.

A mio avviso il trattamento viscosupplettivo con acido ialuronico trova la massima efficacia se abbinata alla fisiochinesiterapia, ma spesso per motivi economici e di pigrizia del paziente non viene praticata, neanche mediante attività autonome come la cyclette e il nuoto.

L’acido ialuronico non porta a guarigione e i risultati per le articolazioni artrosiche sono paragonabili a quelli del GEL PIASTRINICO (Prp, derivato dal proprio sangue) o del LIPOGEMS/LIPOCELL (cellule totipotenti simili alle staminali ricavate dal grasso addominale). Questo medicamento oltre a migliorare la frizione articolare, quindi favorire lo scivolamento, nutre le strutture capsulari e legamentose riducendo quindi gonfiore e dolore, ma NON RIGENERA LA CARTILAGINE.

È sconsigliato usarlo durante le fasi più acute della patologia dove è più indicato il corticosteroide.

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Dott. Davide Ranaldo Dott. Davide Ranaldo
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