Protesi alla spalla: tutto quello che c'è da sapere sull'intervento chirurgico
È indicata quando le strutture che compongono l’articolazione sono irrimediabilmente usurate e deformate causando dolore e limitazione del movimento, oppure in seguito a frattura a più frammenti della testa omerale.
L'articolazione della spalla è composta dall'omero, dalla scapola e dalla clavicola. La testa dell'omero, di forma sferica, si inserisce nella cavità glenoidea, una superficie poco profonda della scapola.
La superficie ossea è ricoperta da cartilagine articolare, un tessuto elastico molto resistente che protegge le ossa e ne consente il movimento.
Vi è poi la membrana sinoviale, un tessuto sottile che ricopre le altre superfici all'interno dell'articolazione.
In un soggetto sano, questa membrana produce una piccola quantità di liquido che lubrifica la cartilagine, evitando così sfregamenti e attriti tra le ossa.I muscoli e i tendini poi conferiscono stabilità contribuendo all'esecuzione di tutti i movimenti della spalla.
In presenza di un danno alla spalla, può rendersi necessaria la sostituzione protesica: le parti danneggiate vengono così sostituite con componenti artificiali, le protesi appunto. La protesi può riguardare solo la testa dell'omero oppure essere una protesi totale, che sostituisce cioè sia la testa dell'omero sia la parte glenoidea a livello scapolare.
Quando è necessaria la chirurgia protesica della spalla?
La protesi è necessaria quando la testa omerale sia interessata da grave artrosi, oppure da una frattura a più frammenti.
Altra indicazione alla protesi di spalla è la rottura massiva inveterata della cuffia dei rotatori con impossibilità a compiere movimenti (spalla “pseudoparalitica”).
A che cosa serve la chirurgia protesica della spalla?
La protesi di spalla permette di sostituire l’articolazione completamente (protesi anatomica oppure protesi a “geometria inversa”) o parzialmente in base al grado di deterioramento e recuperare così più rapidamente il movimento dell’articolazione. Inoltre permette di togliere completamente i dolori che accompagnano tipicamente l’artrosi.
Come si svolge l'intervento?
L’intervento prevede un’anestesia sia dell’arto da operare sia una sedazione generale profonda.
La durata dell’intervento è di circa 60 minuti, prevede un’incisione cutanea di 10-15 cm nella regione anteriore della spalla, viene considerato un intervento mini-invasivo perché l’accesso all’articolazione avviene divaricando, spostando le masse muscolari senza tagliarle e questo permette un recupero post-operatorio veloce e con pochi dolori.
Il giorno successivo all’intervento, previo controllo radiografico, il paziente viene dimesso con tutore ortopedico che manterrà per i primi 25 giorni.
La protesi della spalla è dolorosa o pericolosa?
L’intervento non è doloroso, anzi il Paziente ottiene una rapida scomparsa delle algie ed anche la riabilitazione successiva avviene senza particolari dolori.
Chi può sottoporsi al trattamento?
L’intervento, non essendo particolarmente invasivo e con scarse perdite di sangue, può essere affrontato da quasi tutti i pazienti, senza limiti di età.
Chiaramente il candidato all’intervento viene sottoposto alla valutazione dell’anestesista, come peraltro avviene nelle programmazioni di ogni intervento chirurgico, per valutare eventuali patologie concomitanti.
In cosa consiste il followup post intervento?
A distanza di 5-6 giorni dall’intervento il Paziente inizierà la riabilitazione che da protocollo sarà “passiva” per i primi 25 giorni per poi passare a quella “attiva”.
Dopo 15 giorni circa si procederà alla rimozione della sutura cutanea. Dopo 2, 6 e 12 mesi invece ci sarà il controllo clinico e radiografico.
Luca Londei
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