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Gli xantelasmi: un inestetismo che può nascondere alcune patologie

Gli xantelasmi: un inestetismo che può nascondere alcune patologie

Lo xantelasma è un accumulo di grassi, in particolare di colesterolo, localizzato sulle palpebre che si presenta come una placca giallastra.

Gli xantelasmi sono depositi di grasso sotto la pelle, solitamente localizzati attorno agli occhi, in particolare sulle palpebre. Sono riconoscibili per il loro aspetto giallastro e la texture morbida. 

Nonostante siano comunemente considerati un problema estetico, possono essere indicatori di condizioni mediche sottostanti, specialmente legate ai livelli di lipidi nel sangue.

1 Che cos’è lo xantelasma e chi colpisce?

Lo xantelasma è una condizione dermatologica che si manifesta con la formazione di placche giallastre o bianche, morbide e leggermente rialzate, principalmente composte da depositi di lipidi. Queste placche si localizzano tipicamente sulle palpebre o nelle vicinanze, spesso vicino agli angoli interni degli occhi. 

Nonostante siano di natura benigna e non cancerosa, gli xantelasmi possono fungere da segnale di allarme per altre condizioni mediche più gravi.

Gli xantelasmi colpiscono prevalentemente adulti di mezza età e anziani, riflettendo l'accumulo di cambiamenti metabolici ed esposizioni ambientali lungo l'arco della vita. Nonostante ciò, anche giovani adulti possono sviluppare xantelasmi, soprattutto se esistono predisposizioni genetiche o anomalie metaboliche precoci. 

È più frequente nelle donne rispetto agli uomini, a causa di differenze ormonali, genetiche o legate allo stile di vita. Le fluttuazioni ormonali, in particolare durante la gravidanza e la menopausa, possono influenzare il metabolismo lipidico e facilitare la formazione di xantelasmi.

Inoltre, si è notato che individui di origine mediterranea o asiatica mostrano una predisposizione maggiore a sviluppare questa condizione, a causa di specifici profili genetici che influenzano il metabolismo dei lipidi e la distribuzione del grasso corporeo. Anche fattori dietetici e ambientali tipici di queste regioni possono contribuire alla comparsa degli xantelasmi.

Sebbene gli xantelasmi siano spesso considerati un problema puramente estetico, la loro presenza può segnalare la necessità di valutazioni mediche più approfondite per identificare e trattare condizioni sottostanti legate al metabolismo lipidico e alla salute cardiovascolare.

2 Si dice che tenda a riformarsi, è vero?

Sì, è vero che gli xantelasmi hanno una tendenza significativa a riformarsi dopo essere stati rimossi. Questo fenomeno di recidiva si verifica perché la rimozione delle placche giallastre tramite metodi chirurgici o laser non affronta le cause di fondo che portano alla loro formazione. La recidiva è particolarmente comune in pazienti che continuano a mantenere alti livelli di lipidi nel sangue, una condizione nota come iperlipidemia.

L'iperlipidemia, che comprende elevati livelli di colesterolo totale, colesterolo LDL ("cattivo") e trigliceridi, contribuisce direttamente alla formazione degli xantelasmi attraverso l'accumulo di lipidi nelle cellule della pelle. Pertanto, senza un cambiamento nel controllo del metabolismo lipidico attraverso la dieta, l'esercizio fisico o l'uso di farmaci ipolipemizzanti, il rischio di sviluppare nuovi xantelasmi rimane elevato.

È anche possibile che la predisposizione genetica a problemi di metabolismo lipidico renda alcuni individui particolarmente inclini a sviluppare ripetutamente gli xantelasmi, nonostante gli interventi terapeutici.

Per ridurre il rischio di ricorrenza degli xantelasmi, è fondamentale affrontare le cause di fondo con un approccio integrato che includa monitoraggio medico regolare, modifiche dello stile di vita e, quando necessario, terapia farmacologica. La collaborazione tra dermatologi, endocrinologi e cardiologi può essere particolarmente utile per offrire una gestione completa e efficace a lungo termine, mirata non solo alla rimozione degli xantelasmi ma anche al miglioramento della salute cardiovascolare e metabolica del paziente.

3 Cause degli xantelasmi

Le cause degli xantelasmi sono principalmente associate a condizioni che alterano il metabolismo lipidico, come l'ipercolesterolemia, il diabete e l'ipertensione.

Le cause più comuni di questi depositi includono elevati livelli di colesterolo LDL, noto come "colesterolo cattivo", e alti livelli di trigliceridi, entrambi componenti chiave nelle dislipidemie che possono portare all'accumulo di grassi sotto la pelle.

Anche le malattie epatiche, come l'epatite e la cirrosi, possono influenzare il metabolismo dei grassi e contribuire alla loro formazione, poiché il fegato svolge un ruolo essenziale nella regolazione dei lipidi nel sangue.

Altri fattori metabolici possono contribuire alla formazione degli xantelasmi. Condizioni come il diabete possono disturbare il normale metabolismo dei lipidi e facilitare l'accumulo di depositi grassi.

Nonostante queste associazioni, gli xantelasmi possono anche manifestarsi in persone con livelli normali di lipidi nel sangue. Questa osservazione suggerisce l'influenza di altri fattori, oltre al semplice squilibrio lipidico. Tra questi, i fattori genetici giocano un ruolo significativo: alcuni individui possono avere una predisposizione ereditaria alla formazione di xantelasmi, indipendentemente dai loro livelli di colesterolo o trigliceridi. Infatti, questi fattori genetici possono alterare il modo in cui il corpo elabora o risponde ai lipidi, aumentando il rischio di sviluppare xantelasmi anche in assenza di dislipidemia evidente.

È inoltre possibile che fattori ambientali e stili di vita, come:

  • una dieta ricca di grassi saturi
  • l’obesità
  • la mancanza di attività fisica 

contribuiscano al rischio di sviluppare xantelasmi, anche in persone con livelli normali di lipidi nel sangue.

4 Come si presenta uno xantelasma e come riconoscerlo

Uno xantelasma si manifesta come una placca giallastra, morbida e leggermente rialzata sulla pelle, prevalentemente posizionata sulle palpebre. Queste placche si trovano più frequentemente vicino all'angolo interno dell'occhio, ma possono apparire anche in altre parti delle palpebre. La loro colorazione gialla deriva dall'accumulo di lipidi, principalmente colesterolo, nei macrofagi del derma, che dà loro un aspetto caratteristico che li distingue da altre possibili anomalie cutanee.

La consistenza morbida degli xantelasmi li rende facilmente distinguibili al tatto rispetto a formazioni più dure o calcificate. Solitamente, queste placche non sono dolorose e non causano irritazione, il che può portare le persone a sottovalutarne l'importanza dal punto di vista medico. 

Gli xantelasmi possono variare notevolmente in dimensione: alcuni sono appena percettibili, mentre altri possono diventare abbastanza grandi da interferire con la visione se si estendono oltre i margini delle palpebre.

È anche comune che gli xantelasmi si sviluppino in modo simmetrico, apparendo su entrambe le palpebre o su entrambi gli occhi. Questa simmetria può aiutare nella diagnosi differenziale rispetto ad altre lesioni palpebrali che tendono a essere più asimmetriche o localizzate in modo irregolare.

5 Gli xantelasmi sono pericolosi se non trattati correttamente?

Gli xantelasmi sono in genere considerati un problema estetico, non sono pericolosi da soli e non provocano dolore né compromettono la funzione visiva. È fondamentale, però, non sottovalutarli, poiché la loro presenza può essere indicativa di condizioni mediche sottostanti che richiedono attenzione.

Poiché gli xantelasmi sono spesso associati a livelli elevati di colesterolo nel sangue, è importante considerare gli xantelasmi non solo come un disturbo isolato, ma come un possibile segnale di allarme per problemi di salute più gravi, in particolare quelli relativi alla salute cardiovascolare. L’ipercolesterolemia, infatti, è un fattore di rischio noto per lo sviluppo di malattie cardiache, come l'aterosclerosi, che può portare a complicazioni severe come attacchi cardiaci e ictus.

Di conseguenza, quando si identifica la presenza di xantelasmi, è importante condurre ulteriori indagini per valutare i livelli di lipidi nel sangue con esami del sangue e valutazioni del rischio cardiovascolare complessivo.

6 Esistono rimedi naturali contro gli xantelasmi?

Esistono numerosi rimedi naturali e casalinghi contro gli xantelasmi, ma è importante notare che molti di questi rimedi non hanno un solido supporto scientifico.
Tra le proposte più comuni si trovano applicazioni topiche di ingredienti naturali come:

  • l’aglio
  • il limone
  • l'aceto di mele
  • oli essenziali

noti per le loro presunte proprietà di riduzione del colesterolo o effetti anti-infiammatori.

La maggior parte di questi trattamenti non è supportata da ricerche scientifiche approfondite che confermino la loro efficacia o sicurezza nel ridurre gli xantelasmi. Inoltre, alcune di queste sostanze possono irritare la pelle delicata attorno agli occhi, causando più danni che benefici.

Le modifiche alla dieta e allo stile di vita rappresentano un approccio più affidabile e supportato dalla scienza per gestire il colesterolo e potenzialmente ridurre la formazione degli xantelasmi. 

Adottare una dieta ricca di:

  • frutta
  • verdura
  • cereali integrali
  • grassi sani (come quelli presenti nell'olio d'oliva e nel pesce)

può aiutare a migliorare il profilo lipidico.
Allo stesso modo, ridurre l'assunzione di grassi saturi e zuccheri raffinati è cruciale per mantenere bassi i livelli di colesterolo cattivo (LDL).

L'esercizio fisico regolare è un altro fattore chiave nella gestione del colesterolo. L'attività fisica non solo aiuta a ridurre i livelli di LDL, ma aumenta anche il colesterolo buono (HDL), che può aiutare a rimuovere il colesterolo in eccesso dal corpo e ridurre il rischio di formazione degli xantelasmi.

7 Chi può eseguire la rimozione e che tipologia di laser viene impiegato?

La rimozione degli xantelasmi è una procedura che richiede competenze specifiche e può essere eseguita da professionisti medici qualificati, in particolare dermatologi, chirurghi oculoplastici e medici estetici. 

Per la rimozione degli xantelasmi, si utilizzano comunemente due tipi principali di tecnologie laser: il laser CO2 e il laser a diodi

Il laser CO2 è estremamente efficace nel vaporizzare i depositi di grasso in modo preciso, permettendo un controllo accurato dell'area di trattamento e minimizzando il rischio di danni ai tessuti circostanti. Questo laser funziona tramite l'evaporazione rapida dei tessuti bersaglio, che consente di rimuovere le placche senza necessità di tagli fisici e riducendo significativamente il rischio di cicatrici.

Il laser a diodi, d'altra parte, è noto per la sua precisione e la sua capacità di penetrare a una profondità controllata, il che è ideale per trattare lesioni superficiali come gli xantelasmi senza impattare i tessuti sottostanti. Questo tipo di laser produce un fascio di luce molto stretto, che viene assorbito dai lipidi all'interno degli xantelasmi, provocandone la disintegrazione.

Entrambi i tipi di laser offrono vantaggi significativi in termini di recupero e risultati estetici. Dato che queste tecnologie minimizzano il sanguinamento e il trauma tessutale, i pazienti possono aspettarsi un tempo di guarigione più rapido e meno disagio post-operatorio rispetto ai metodi chirurgici tradizionali. Inoltre, la precisione del laser aiuta a preservare l'integrità estetica della zona perioculare, una considerazione importante per trattamenti cosmetici.

8 Rimuovere gli xantelasmi fa male?

La rimozione degli xantelasmi è un procedimento generalmente ben tollerato dai pazienti grazie all'uso dell'anestesia locale. Durante la procedura, l'anestesia viene applicata nella zona interessata per minimizzare il dolore e rendere il processo il più confortevole possibile. Pertanto, il dolore effettivo durante l'intervento è tipicamente minimo.

Dopo la rimozione degli xantelasmi, è comune sperimentare un certo livello di disagio, come gonfiore o rossore intorno all'area trattata. Questi effetti sono normali e dovrebbero essere considerati una parte standard del processo di guarigione. In genere, il dolore è gestibile con farmaci da banco e tende a diminuire nel giro di pochi giorni.

Eliminare gli xantelasmi tramite laser è spesso una metodologia preferita rispetto alla rimozione chirurgica tradizionale perché è associata a un recupero più rapido e meno disagio post-operatorio. Con l’utilizzo del laser si riduce la necessità di punti di sutura e si accelerano i tempi di guarigione. Inoltre, il rischio di cicatrici è significativamente ridotto con l'uso del laser, garantendo risultati estetici migliori.

In generale, è normale aspettarsi un certo livello di disagio dopo la rimozione degli xantelasmi, il dolore è gestibile e di solito diminuisce rapidamente. 

La guarigione, differente tra paziente e paziente, in genere avviene in venti giorni, ma si possono riprendere immediatamente le normali attività. Saranno poi necessarie delle medicazioni giornaliere, domiciliari, con crema antibiotica.

Importante è non esporre la pelle al sole; infatti si sconsiglia di realizzare l’asportazione degli xantelasmi durante l’estate, cosa peraltro comune a qualsiasi asportazione laser.

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Dott. Fabrizio Viezzoli Dott. Fabrizio Viezzoli
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Fabrizio Viezzoli

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