Il nuoto: lo sport più consigliato dai medici
Da sempre negli ambulatori medici di ogni angolo del pianeta i medici consigliano il nuoto, ma perché? Esiste una o più alternative? Va bene sempre?
Gli sport in acqua godono del principio di Archimede per cui il nostro corpo immerso galleggia. Pertanto i vantaggi del nuoto sono proprio legati al minor sforzo che dobbiamo compiere per sostenere il nostro peso e al fatto che per nuotare dobbiamo usare quasi tutti i nostri gruppi muscolari e quindi li tonifichiamo e alleniamo tutti insieme, anche se non tutti allo stesso modo.
Uno sport, il nuoto, che può essere praticato a tutte le età perché anche appena nati, reduci da 9 mesi immersi in acqua, i nostri cuccioli sono a proprio agio in acqua e non subiscono nessuna alterazione nel loro sviluppo anche se praticano questo sport in fase evolutiva.
Attenzione però, questi concetti sono veri solo se il nuoto viene condotto e insegnato bene. Infatti molto spesso vi sono delle disarmonie corporee nei nuotatori proprio perché in base agli stili di nuoto che vengono privilegiati (stile libero, dorso, rana, raramente delfino) molti atleti sviluppano un corpo ad imbuto (largo alle spalle ed esile al bacino); oppure se il gesto tecnico non è eseguito correttamente l’articolazione della spalla, ad esempio, può essere sovraccaricata così come la colonna se resta troppo curva e via dicendo.
Quindi come regola generale non conta mai quanti metri o vasche vengono macinati in acqua, ma come vengono eseguiti a meno che non si sfoci nell’ambito professionistico che merita un trattamento a parte.
Un difetto degli sport in acqua nei giovani ragazzi in crescita?
La mancanza del carico: il fatto di non caricare il peso completamente durante un’attività ad elevata richiesta di energia e quindi funzionale, può offuscare alcune patologie che si manifesterebbero con più facilità se uno praticasse running, tennis, calcio ecc.
Ad esempio i piedi piatti o cavi di importante entità non risentono di quei dolori post attività come negli sport in carico e quindi si perderebbe l’opportunità di trattare queste patologie al momento giusto.
Inoltre il nuoto è un’attività aerobica che di certo ha numerosi vantaggi ma manca proprio di ciò che invece l’attività anaerobica apporta. Esempio: provate a far fare un corsa di 30 min. ad un nuotatore e poi uno sprint tipo 100 mt. Vedrete che sarà notevolmente in difficoltà eppure in acqua farà anche 100 vasche in 2 ore.
Questo perché il tono e il volume (massa) muscolare sono predisposti solo ad un gesto che considera il corpo più leggero, ma appena fuori dall’acqua le cose si complicano. È come se vivessimo sulla Luna dove c’è minor forza di gravità e poi un giorno ci portassero sulla Terra: faremmo fatica a stare in piedi (per i più piccoli consiglio il film Disney Wall-e dove questo principio viene spiegato).
In conclusione praticare nuoto è di certo un'ottima idea per i nostri ragazzi e per tutti gli adulti dopo i 40 anni perché limita i traumi, potenzia il cuore e i polmoni e dà un certo tono muscolare; non dimentichiamoci inoltre che fa dimagrire!
Però, secondo me non dovrebbe essere l’unico sport da far praticare ad un ragazzo in crescita. Sarebbe opportuno alternare 2 sport (nuoto e calcio, nuoto e bici, nuoto e tennis, nuoto e basket…) quando è possibile sostenerlo per le famiglie, altrimenti alternare ogni anno uno sport diverso a seconda anche dei gusti del ragazzo/a.
Questa varietà di competenze sportive durante la fase di crescita oltre a formare un corpo in maniera completa, offre al ragazzo un futuro in cui poter scegliere cosa praticare da adulto in base ad esigenze lavorative, logistiche, familiari e fisiche.
Ci si può drogare di cose buone… e una di queste è certamente lo sport.
Davide Ranaldo
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